Che tipo di display ha la vostra televisione? Facilmente risponderete LCD, LED o OLED. Tuttavia, spesso si dimentica il tipo di tecnologia precisa che viene inserita in questo tipo di discorso: non tutti gli schermi sfruttano precisamente lo stesso tipo di tecnologia, specialmente quando si parla di marchi particolarmente conosciuti.
Ad esempio, la Samsung sfrutta i Quantum Dot, così come la LG ha di recente introdotto gli schermi QNED Mini LED. A dirla tutta, tanti altri prodotti usano i Mini LED oppure si basano su un pannello particolarmente esclusivo per garantire un certo livello di qualità nelle loro televisioni.
In questo caso, bisogna dire che la LG non s’è ancora fermata nel produrre nuovi modelli di TV che presentano uno schermo con un certo sostanziale cambiamento. In questo caso, parliamo del tipo di Display OLED Evo e quali differenze comporta per gli schermi del domani.
I display OLED
Famosa già per aver appena migliorato gli schermi al LED, la LG ha deciso di cambiare anche qualche aspetto che riguarda i display in OLED. Quest’ultima è sempre stata una tecnologia particolare, considerando che non ha bisogno d’una retroilluminazione propria. La sua visualizzazione è frutto di vari aspetti organici e chimici, usando un singolo strato che viene alimentato selettivamente per visualizzare l’immagine finale. Non ha bisogno di luci separate con il quale poter ravvivare la luminosità o il contrasto.
Vi è però una piccola debolezza su questo particolare metodo di visualizzare immagini e contenuti: gli schermi OLED non possono arrivare mai al livello d’illuminazione che può affidare uno schermo LED o LCD. Questo perché il loro composto organico non può essere attraversato da una tensione troppo alta, considerando che questo si consumerebbe troppo in fretta, distruggendo letteralmente la TV in tempi fin troppo brevi.
L’evoluzione in Evo
Detto ciò, però, come la competizione spesso detta, bisogna sempre avere qualche specie di vantaggio particolare su tutto il resto. Per questo la LG ha inventato e di recente introdotto il display OLED Evo. Questo particolare schermo promette un livello di luminosità assai superiore (precisamente del 20%) e come tale può comportare altri vantaggi che vanno dall’uso più smodato in ambienti con un illuminazione irregolare, fino ad avere un uso dell’HDR più avanzato e che può offrire colori più vivaci.
Come è stato possibile ottenere un simile risultato? In parole povere, finora gli schermi OLED erano basati sull’Idrogeno. Secondo LG, gli schermi Evo sono basati sul Deuterio, che permette allo schermo di supportare voltaggi più alti (e perciò luminosità più elevate) senza andare incontro ad un consumo eccessivo del pannello.
Ovviamente ci sono anche alcune piccole differenze. Ad esempio, gli schermi OLED normali sfruttano un singolo circuito per mostrare l’immagine ed i colori. La tecnologia OLED Evo si basa invece su due circuiti, uno per i colori a bassa frequenza, e l’altro per i colori ad alta frequenza. Questo permette anche di emettere più colori in una sola volta, arricchendo ancor di più il dettaglio.
Il consumo di elettricità dei display OLED Evo
Sono questi schermi più assetati d’energia? Tecnicamente sì, considerando che possono accettare più elettricità e hanno all’interno più circuiti e componenti che combinati, funzionano all’unisono. Questo definitivamente rende l’OLED Evo una TV non esattamente risparmiosa in bolletta. Ma se bisogna essere ancora più onesti, le TV OLED in generale tendono a consumare di più della media di qualsiasi altro televisore in circolazione.
Tuttavia, bisogna anche dire che LG non ha esattamente intenzione di vendere questa tecnologia ad un prezzo contenuto. L’unico modello che monta questa tecnologia, il G1, costa quasi 5000 euro. Come tale bisogna dire che il consumo elettrico è qualcosa che non verrà tanto preso in considerazione, visto il costo generale dell’apparecchio.